Diaconi: Segni di speranza nel mondo

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La speranza รจ caratterizzata, sul piano umano, dalla โ€œconsapevolezza cognitiva ed emotivo-affettiva che di fronte ad un problema cโ€™รจ sempre una via di uscita, grazie alle nostre risorse, grazie a qualcun altro o grazie ad un โ€œAltroโ€ ancora. La speranza ha una dimensione interpersonale. Essa infatti fa si che quando un diacono si china sul problema di una persona, riattiva automaticamente la speranza nella persona soccorsa. I diaconi italiani sono immersi nei crocevia relazionali proprio con questo compito: riattivare la speranza, come fece Davide verso il suo popolo, con i pochi ciottoli contenuti nella sua saccaโ€. Cosรฌ parla al Sir il diacono Tonino Cantelmi, specializzato in Psichiatria, Psicoterapeuta e consultore del dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, a pochi giorni dal Giubileo dei Diaconi.

Per Cantelmi il diaconato รจ un โ€œministero senza potere, il cui orizzonte รจ il servizioโ€ e torna a fare riferimento a quando Davide si offre per affrontare Golia: โ€œgli danno lโ€™armatura di Saul da indossare, ma รจ troppo grande e pesante per lui, e decide di gettarla via, per raccogliere cinque ciottoli dal fiume con cui armare la sua fionda. Ecco, il diaconato รจ senza armature, non ha mezzi di potere, รจ un ministero che trova forza nella debolezza di qualche ciottoloโ€. Parlando del tema del giubileo, Cantelmi spiega che i diaconi possono essere messaggeri di speranza perchรฉ โ€œsi gettano nella lotta contro il gigante armati solo di speranzaโ€. Domandandosi poi quamlโ€™ รจ il gigante che oggi il diaconato รจ chiamato ad affrontare, Cantelmi sottolinea che su questo punto il diaconato in Italia โ€œrischia lโ€™insignificanzaโ€, come dimostrato in una ricerca condotta dallo stesso Cantelmi insieme a Maria Esposito ( Il diaconato in Italia. Luci, ombre e prospettive: dallโ€™insignificanza a una nuova intelligenza del diaconato, San Paolo), soprattutto in relazione a un pericoloso fenomeno: il โ€œprevalere della componente ritualistico-liturgica legato alla โ€˜parrocchiositร โ€™ del ministero che rischia di assimilare il diacono ad un aiutante maggiorato del parrocoโ€. Su questo Cantelmi non ha dubbi e condivide il primo appello di Papa Francesco, quello cioรจ a โ€œnon tenere i diaconi sullโ€™altare; che facciano i lavori fuori, nel servizio โ€ฆ e non si comportino come i sacerdoti mancatiโ€. โ€œIn tanti โ€“ dice โ€“ abbiamo fatto cosรฌ nostro lโ€™appello di papa Francesco da coniare lo slogan meno parrocchia, piรน diaconiaโ€. โ€œSe il Golia del nostro tempo รจ il cambiamento dโ€™epoca โ€“ spiega โ€“ la vera grande sfida รจ donare speranza al cambiamento in attoโ€. Cantelmi ha fondato lโ€™AIPPC (Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici) che ha il compito di portare la speranza in un contesto โ€œdisperatoโ€ quale quello, a volte, della salute mentale. โ€œPenso alla depressione, che รจ la patologia legata alla mancanza di speranza. La persona depressa si dispera, sente che nessuno lo puรฒ aiutare e che nessuno puรฒ davvero rispondere ai suoi bisogni. Eโ€™ una patologia reale che necessita di cure adeguate, ma dietro tanta disperazione cโ€™รจ sempre una profonda richiesta di senso e di significato. Riattivare la speranza quindi, significa restituire senso e significato al caos esistenzialeโ€.

Foto Ordinariato Militare

โ€œNoi diaconi, come ministri ordinati, con la peculiaritร  della nostra vita di persone che lavorano e vivono in famiglia e tra la gente siamo chiamati a essere segni tangibili di speranza per i tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagioโ€, dice il diacono Vincenzo Orlando, Magg. Generale Medico che opera a Firenze. โ€œIl mio ministero mi ha portato a stare accanto a persone che vivono il disagio della sofferenza e ad ascoltare il loro modo di vivere la malattia con la semplicitร  del gesto di sedere accanto a loro per portare conforto e annuncio di speranza. Non solo la malattia ma anche il disagio sociale e la divisione delle famiglie deve essere obiettivo del nostro servizioโ€. Per Orlando โ€œsiamo padri e spesso mariti, che cercano di accompagnare i giovani con le loro fragilitร  e con le loro risorse. Il diacono รจ il ministro che raccoglie le ricchezze e le sofferenze della comunitร  e le presenta al Signoreโ€, dicendo loro, con il salmo 27, โ€œSpera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signoreโ€.

Giustino Trincia , direttore Caritas della diocesi di Roma, diacono anche lui, sottolinea che come diaconi โ€œnon possiamo suddividere a compartimenti stagni la nostra vita quotidiana o separarla dalla ricerca spirituale piรน intima e continua della propria conversione, ovunque ci troviamo a vivere, in famiglia, nel mondo del lavoro, nella chiesa, tra le persone che incontriamo tutti i giorni. Senza la conversione del cuore, รจ impossibile testimoniare e vivere il primato del servizio verso tutti e, nel mio caso, promuovere i molti volti della caritร , ovunque e con chiunque ci si troviโ€. Per Trincia il

diacono โ€œรจ un servo di tutti; non mette al centro sรฉ stesso; non ricerca visibilitร ; da spazio e crea spazi ai talenti degli altri; รจ amico e fratello dei poveri; รจ concreto e non astratto; unisce e non divide; promuove relazioni di pace; ama la giustizia; coltiva speranzaโ€.

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